Nelle principali città universitarie italiane, gli affitti per gli studenti fuori sede hanno raggiunto livelli record, alimentando una crisi abitativa che rischia di compromettere il diritto allo studio. L’aumento della domanda, l’insufficienza dell’offerta e la concorrenza degli affitti brevi stanno rendendo sempre più difficile per gli studenti trovare alloggi a prezzi accessibili.
Milano: la città più cara d’Italia
Milano si conferma la città con gli affitti più elevati. Una stanza singola costa in media 637 euro al mese, mentre in quartieri come Garibaldi-Moscova-Porta Nuova e Porta Romana si superano i 700 euro. Nonostante una lieve flessione dei prezzi (-2%) dovuta alla saturazione del mercato, la domanda rimane alta, spingendo molti studenti a cercare soluzioni nelle città limitrofe.
Roma: aumenti vertiginosi e concorrenza degli affitti brevi
A Roma, gli affitti hanno registrato aumenti significativi. Una stanza singola è passata da 690 a 1.014 euro (+47%), mentre i monolocali hanno visto un incremento dell’80%, raggiungendo i 1.078 euro. La crescente trasformazione degli appartamenti in B&B, in vista del Giubileo, sta riducendo ulteriormente l’offerta per gli studenti.
Bologna e Torino: prezzi in crescita
A Bologna, una stanza singola costa in media 791 euro (+23%), mentre i monolocali raggiungono i 1.388 euro (+15%). A Torino, i monolocali hanno subito un’impennata del 75%, passando da 467 a 815 euro, mentre le stanze singole si attestano sui 471 euro (+24%).
Napoli e il Sud: domanda in aumento
Nel Sud Italia, Napoli ha visto un aumento della domanda del 185%, con le stanze singole che costano in media 566 euro (+12%). Anche città come Bari e Catania registrano incrementi significativi nella richiesta di alloggi, spingendo i prezzi verso l’alto.
Le cause della crisi
La crisi abitativa per gli studenti è alimentata da diversi fattori:
- Domanda in crescita: gli studenti fuori sede sono aumentati del 14% rispetto al 2023, raggiungendo quota 446.600.
- Offerta insufficiente: i posti letto disponibili coprono solo il 19% del fabbisogno, con 85.000 unità a fronte di una necessità di oltre 446.000.
- Affitti brevi: la diffusione degli affitti turistici riduce l’offerta per gli studenti, soprattutto nelle città d’arte.
Le soluzioni in campo
Per affrontare la crisi, sono state proposte diverse soluzioni:
- Canone concordato: alcune città, come Milano, promuovono contratti a canone concordato con incentivi fiscali per i proprietari.
- Investimenti del PNRR: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede 960 milioni di euro per la creazione di 60.000 nuovi posti letto entro il 2026, ma finora ne sono stati realizzati solo 8.500.
- Cohousing e residenze universitarie: si incentivano soluzioni abitative condivise e la costruzione di nuove residenze per studenti.
La crisi degli affitti universitari rappresenta una sfida urgente per il sistema educativo italiano. Senza interventi strutturali e un aumento dell’offerta abitativa, il diritto allo studio rischia di essere compromesso per migliaia di studenti fuori sede.